giovedì 13 settembre 2007

Charlie Brown a HK?

Disney?

In giro per HK

31 gennaio 2007: stasera abbiamo già il volo per Roma... e pensare che quando abbiamo pianificato il viaggio pensavo che sarebbe stato troppo lungo. Adesso mi accorgo che anche 10 giorni in più non sarebbero stati abbastanza!

Colazione continentale in albergo, ma è prevista anche quella tradizionale cinese: colazione con zuppe di pesce che ti danno l'energia giusta per iniziare la giornata, almeno così ci spiega Miki.
Scopro che quelle che ad una prima occhiata mi sembravano uova sode un po' più grandi del normale in realtà sono panini: sono bianchissimi e molli, anche un po' dolciastri, ma tutto sommato mangiabili.
Zaino in spalla usciamo per il nostro giro che durerà tutto il giorno.

Con la luce la città mi sembra meno estranea, anche se adesso le persone per strada sono centuplicate rispetto a ieri sera: sono centinaia ai semafori, alle fermate degli autobus e nessuno è in fila, nessuno ti chiede scusa se ti urta o spintona... lo noto perché sono stata in un paese dove anche gli ambulanti si registrano per suonare in un mercato al coperto!!

Il primo giro lo facciamo alla Star Avenue, una copia cinese di quella di Los Angeles, con le impronte degli attori cinesi più famosi. Capisco che il cinema cinese è oramai una realtà mondiale quando riconosco più di un nome inciso sul pavimento!

Poco distante la statua di Bruce Lee.

E di fronte lo skyline della città!

Poi quelle che sulla nostra cartina sono indicate come le strade tematiche: quella dedicata al cibo, quella dedicata all'elettronica e quella dedicata alla moda.

Comunicazione di servizio: per lo shopping HK è veramente il massimo, soprattutto con l'euro (1 € = 9,90 $HK), anche se sull'elettronica i prezzi non ci sono sembrati poi così competitivi.
Ci hanno poi spiegato che è necessario contrattare per spuntare prezzi più bassi: capirai!, decine e decine di negozi che vendono le stesse cose a quasi gli stessi prezzi e tu che entri in tutti, contratti sui prezzi e poi ritorni da quello che ti ha proposto quello più basso: un delirio!

Dopo aver salutato Miki, che arriverà in Giappone mentre noi siamo ancora in giro per la città, ci fermiamo a pranzo in un ristorante lungo Nathan Rd: elegante, serioso, con una bella vetrata che però si affaccia sulla strada affollata, piena di auto, e con vista su grattacieli modernissimi e scintillanti con accanto palazzi fatiscenti, o che sembrano scatole a cui sono attaccate altre scatole: i condizionatori.

Mentre aspettiamo che ci portino quello che abbiamo ordinato, una delle cameriere si avvicina e si scusa con noi perché una delle pietanze sarà servita con 3 minuti di ritardo rispetto al previsto. Vale ed io ci limitiamo a sorridere e a dire che non è un problema, e lei sembra stupita della nostra reazione, poi mi guardo intorno e noto che gli altri avventori sono soprattutto uomini d'affari europei che stanno pranzando con quelli che penso siano imprenditori locali, vestiti da manager, con palmari e più telefonini poggiati sul tavolo... forse a loro una notizia del genere avrebbe provocato una reazione diversa! Ma per fortuna noi siamo in vacanza, anzi è l'ultimo giorno di vacanza e non il caso di rovinarlo!

Torniamo in strada dove è difficile riuscire a fare 10 metri 10 senza essere continuamente fermate da qualcuno che vuole offrirti accomodation, orologi, vestiti, o che si offre di portarti da sarti che cuciono vestiti di rara bellezza e perfezione. Il vero problema è che qui siamo facilmente identificabili come turiste, come straniere e quindi non riesci a sfuggire a questo pressing continuo, tanto che ad un certo punto propongo a Vale di preparare un cartello con su scritto "Veniamo da Napoli", perché così ci avrebbero lasciate in pace!

Alla luce del sole le insegne ed i manifesti pubblicitari non sembrano più piccoli della sera precedente, ma di certo perdono un po' del loro fascino.

Nei negozi le commesse non ti mollano un attimo: una volta individuate, ti chiedono se ti serve qualcosa e poi ti seguono come un'ombra, sussurrando parole incomprensibili ad auricolari con tanto di microfono.
Ad un incrocio, i 4 angoli erano tutti occupati da mega negozi Nike, così come è sembrato normale trovarsi di fronte ad un negozio Esprit di 4 piani.
D'obbligo un giro ad uno dei mercatini: copie di abbigliamento ed accessori a volontà, soprattutto Diesel.
Le cose più strane da fotografare e vedere sono stati i cibi essiccati: pesce, molluschi, frutta e carne essiccata in vendita, con i clienti che toccavano ed odoravano tutto prima di comprare.

Abbiamo fatto anche un giro in una farmacia tradizionale cinese ed è tutto vero: vendono veramente vermi essiccati o sotto spirito, alghe e altre piante sconosciute, insetti per curare le malattie, oltre ai famosi balsami della tigre.

Il 2007 per i cinesi è l'anno del maiale e le strade ed i negozi erano pieni di riproduzioni portafortuna, con cartelli che invitano a toccarli e a farsi fotografare accanto... ma con moderazione!

Per andare a vedere la sinfonia di luci e musica dei grattacieli dello sky line, spettacolo che è entrato nel guiness dei primati e si replica ogni sera alle 20, prendiamo la metropolitana.

Corriamo il rischio di perderci ma non perché muoversi in metro sia complicato, ma per la folla umana che vi si riversa.

Arriviamo allo spiazzo difronte alla distesa dei grattacieli e alle 20 in punto una voce avvisa che sta per iniziare lo spettacolo. Lo spiazzo è pieno di gente, non solo turisti e appena inizia capisco perché è nel guinness dei primati: i grattacieli di fronte a noi accendono e spengono le loro luci al ritmo di una musica proveniente da altoparlanti.
E' singolare e anche suggestivo: alla luce delle stelle questi enormi edifici si illuminano e spengono a ritmo di musica e le loro sagome si riflettono nel mare scuro, dove navigano barconi illuminati pieni di turisti e piccole barche di pescatori e venditori che tornano a casa.