sabato 25 agosto 2007

Camper personalizzati

In giro per Melbourne erano parcheggiati pulmini multicolore: una società li personalizza con personaggi dei fumetti o cantanti famosi e con frasi "epiche". Li noleggiano soprattutto gli studenti durante le vacanze estive.


venerdì 24 agosto 2007

giovedì 23 agosto 2007

Little Italy

Dopo la Galleria Nazionale torniamo a casa per una sosta.
Al 7° piano del palazzo di fronte al nostro c'è un uomo che si sta allenando dando pugni al punch-ball: è veloce, concentrato... ed io ho dolore alle braccia solo a guardarlo!

Il pomeriggio puntata al quartiere italiano, nel quartiere di Carlton, precisamente nel suo cuore a Lygon Street, per andare da Brunetti, la pasticceria italiana più famosa della città.

Appena entrati da Brunetti mi ha colpito l'atmosfera: un vociare un tono più alto rispetto a quello degli altri locali visti finora, è stato come tornare a casa... poi i dolci, uguali a quelli della pasticceria di casa ed i gelati artigianali, e il caffè (che non ho preso per non restare delusa!).
I locali sulla strada e nelle traverse hanno tutti nomi italiani e lo si sente anche parlare in giro.

Messa ai voti, passa la proposta di guardare la città dalle Rialto Towers. Torniamo, quindi, in centro e saliamo con il velocissimo ascensore fino al piano panoramico in poco più di 40 secondi e poi Melbourne colorata di rosso dal tramonto e poi pian piano illuminata dalle luci con l'arrivo della sera.
Lo so, è una cosa estremamente turistica, ma davvero puoi vedere tutta la città: è una vista a 360 gradi.




Per la cena ci spostiamo ai Docks, ma abbiamo fatto tardi: sono le 22 e le cucine sono tutte chiuse; l'unico che accetta di farci mangiare, dopo averci sentito parlare, è il proprietario di un ristorante italiano, Medici, ma sottolinea: a quest'ora solo pizza. Pizza? A Melbourne? Alternative? Nessuna! E pizza sia!
Scegliamo un tavolo di fronte al mare e nell'attesa parliamo dei palazzi che si affacciano sul mare: sono tutti moderni e non ne trovi due uguali, hanno tutti stili diversi. Vale osserva che alcuni di essi per forma e grandezza in Italia sarebbero definiti ecomostri, ma qui, ai Docks non sembrano stonare.
Melbourne è una città che cresce - ha 3 milioni e mezzo di abitanti -, ha cantieri aperti e gru che svettano ovunque, come le offerte per appartamenti "luxury", anche già arredati. Una cosa, però, è certa: sono le 23.30 e non c'è nessuno di fronte al mare sui Docks, tranne noi.

Non abbiamo voglia di tornare a casa presto anche stasera, quindi ci mettiamo alla ricerca di un internet point, e l'unico aperto lo troviamo a Chinatown.


National Gallery of Victoria

Il pomeriggio ci dedichiamo alla cultura: ci interessano due mostre alla National Gallery of Victoria, il museo più vecchio di tutta l'Australia.
In verità, le sedi sono due: una in Federation Square, il Centro Ian Potter, sede dell'arte australiana, e la NGV International, al 180 di St. Kilda Road, dove siamo andati noi.

L'edificio è grande e moderno ed ha una vetrata all'ingresso dove l'acqua scorre di continuo e trasmette un senso di calma, oltre che creare una sorta di barriera "dolce" al mondo esterno.



In verità, l'acqua è anche intorno all'edificio, anche se non ha quel senso di continuità con il panorama esterno come al Guggenheim di Bilbao (botta di cultura!).


La prima mostra che visitiamo è "Tezuka: the Marvel of Manga", una mostra dedicata ai manga di Osamu Tezuka, uno dei più famosi disegnatori giapponesi.


Sono in mostra le tavole originali famosi manga, alcuni dei quali abbiamo conosciuto grazie ai cartoni animati: Kimba il Leone Bianco, ad esempio, e in alcune tavole sembrava di vedere gli schizzi per il Re Leone, o - perdonate, ma nessuno si ricordava il nome! - la bambina che prendeva una pillola e diventava grande e poi ne prendeva un'altra e ritornava bambina, ed altri famosi in patria e tra gli appassionati, come Astroboy.
Tavole in bianco e nero e a colori, bozze di copertine a colori bellissime, con una definizione dei particolari fin troppo realistica.

Facciamo una sosta al bar interno, con vista sulla vetrata ad acqua, e poi andiamo a vedere la mostra sulle sneackers.

In mostra più di 100 modelli: di molti ignoravo anche l'esistenza, come quelli della Nike per halloween, o alcuni decorati a mano per un torneo di volley sponsorizzato dalla Dunlop.
Ce n'erano di alte, basse, con il rialzo, con i tacchi, colorate a mano, completamente bianche...

Non poteva mancare un giro al piano dedicato al design del XX secolo, come le sedie che hanno cambiato la concezione della "seduta" per i materiali usati, per la forma, per i colori (a me è piaciuta molto una poltrona fatta tutta di stracci tenuti insieme da fili di plastica), o lampadari particolari come quello che mi ha colpito più di tutti: 50 o forse più lampadine bianche appese al altrettanti fili elettrici con alla fine dei semplici portalampadine, tutti i fili erano tenuti insieme da un altro filo: insomma, una sorta di mazzo di rose bianche rovesciato con i gambi neri.
Semplice direte voi, e che ci vuole a farlo? Già, ma com'è che non ci abbiamo pensato noi?

Prima di raggiungere il giardino dove sono esposte delle sculture e delle panchine all'ombra se si vuole riposare un po', c'è una sorta di salone di decompressione: uno spazio lungo, con il pavimento coperto da una soffice ed alta moquette, dove è possibile distendersi e guardare il soffitto: un mosaico di vetri colorati.



Infine, una curiosità: le indicazioni dei bagni della Galleria!



Shopping


La cosa migliore del viaggio? Le crocs: comprate quando ancora non sapevamo che sarebbero diventate una tendenza.

Comodissime ed inseparabili compagne di viaggio!


Il Circo

Queen Victoria Market

Escursione mattutina al Mercato della Regina Vittoria, il mercato più famoso di tutta la città: si svolge 5 giorni la settimana e, per fortuna, ha anche un ampio parcheggio per le auto.

E' molto grande, molto più grande di quello di Fremantle, formato da diversi capannoni uno accanto all'altro e ci vendono di tutto: dalla frutta all'abbigliamento ai gadget per turisti. I locali comprano frutta e verdura, soprattutto mango, mentre i turisti si fanno prendere dalla frenesia dello shopping comprando magliette, magneti, cappelli, riproduzioni di strumenti musicali aborigeni... peccato tutti made in China!
Girando, sono certa di aver visto dei teli da mare identici a quelli che vendono alle bancarelle davanti la stazione di Roma Termini!

La parte dove si vende il cibo è quella più piccola, ma forse è anche quella più "vera": i colori e gli odori sono tanti e diversi. Intorno alle 13 sono iniziati i saldi per la frutta e la verdura, con i venditori che cercavano di urlare più forte dei vicini.
Anche qui vendono le borse per la spesa riutilizzabili, ricordando che così si salva l'ambiente, e si potevano riconoscere i clienti abituali proprio dalle borse ecologiche usurate.

Io non sono riuscita a comprare niente se non un sacchetto di frutta secca mista.






Elementi di botanica


L'innominabile a Miki: i platani, che in italiano si chiamano pioppi!

mercoledì 22 agosto 2007

Indicazioni


Ristorante

In giro per Melbourne

Oggi siamo in giro per la città perché il tempo non è dei migliori.
Cominciamo con Collins Street, il cuore del centro finanziario della città, il CBD (Central Business District) con i suoi grattacieli d'acciaio, le chiese gotiche, i negozi, i caffè ed i ristoranti.

Perdiamo un po' di tempo in un Flight Centre per organizzare il pacchetto volo + albergo per Sydney e poi ricominciamo a girare senza meta per la città.
Durante la vacanza ci siamo serviti spesso dei Flight Centre: hanno dei prezzi abbordabili e il personale è molto gentile, li consiglio.
Durante il giro scoviamo il negozio di dischi Dragonfly di cui ho già scritto in precedenza; per pranzo ci fermiamo da Young&Jacson, un locale stile vecchio pub inglese, dove una sera a settimana si esibiscono comici dilettanti.

Il locale è proprio di fronte ad una delle stazioni più famose della città, dove gli abitanti si danno appuntamento: quando si dice ci vediamo "sotto gli orologi" si intende qui.


Dando un'occhiata ai giornali, scopriamo il motivo del caldo assurdo del giorno prima: è stato uno dei giorni più caldi della storia, con vasti incendi e centraline elettriche in tilt che hanno fatto saltare i semafori della città.


Continuiamo il nostro giro arrivando a Federation Square, costruita nel 2001 e diventata uno dei centri della città. Il centro della piazza è l'Atrium, una struttura in vetro, acciaio e zinco; il pavimento è un po' più alto della stessa piazza e permette di vedere il panorama: City e il fiume Yarra.

Al centro della piazza un maxi schermo dove si trasmettono gli incontri di tennis in diretta e tanta gente distesa a guardarli e a fare il tifo.

Sempre sulla piazza, si affaccia l'Australian Centre for the Moving Image (ACMI), un centro dedicato all'immagine in movimento.

All'interno una mostra sull'illusione e per entrare si passa attraverso un muro di nebbia (fogwall) su cui sono proiettati spezzoni di vecchi film muti.

Ci dirigiamo a piedi verso i Royal Botanical Gardens, con le 12.000 varietà diverse di piante e l'orologio di fiori.


Attraversandoli arriviamo ai campi da tennis degli Open d'Australia: non si trovano biglietti di nessun tipo e a nessun prezzo.

C'è tanta gente, venuta da ogni parte del mondo per vedere gli incontri ed è stato allestito una specie di villaggio in cui sono presenti numerosi stand di sponsor e ristoranti.



Compriamo un po' di gadget dell'evento e poi decidiamo di ritornare verso il centro della città.

Attraversiamo un lungo ponte di legno all'interno dei Giardini, dove siamo superati da pattinatori e ciclisti folli! Conosciamo una coppia di italiani emigrati in Australia da più di 40 anni: Nicola e la moglie quando ci sentono parlare in italiano si girano e non riescono a trattenersi e cominciano a parlare con me e Valeria.
Nicola è emigrato da un paese del beneventano più di 45 anni fa, la moglie lo ha raggiunto 2 anni dopo; vivono a Brisbane e una delle figlie studia a Melbourne. Per l'anniversario di matrimonio i figli gli hanno regalato i biglietti per gli Open.
Ha nostalgia dell'Italia, che continua a sentire il suo paese:l'ultima volta che c'è tornato è stato 6 anni fa e racconta divertito della partita dell'Italia contro l'Australia ai Mondiali di calcio.

Mentre siamo con loro, sentiamo anche il concerto delle Campane.

Lungo il fiume è stato organizzato un servizio di taxi che porta del centro della città ai campi da tennis.
Passiamo per i docks, con i locali già pieni di persone che stanno cenando... alle 17.30!!!

Dopo una sosta a casa, torniamo in città per la cena: stasera tailandese al Longrain (44 Little Bourke Street).
Il ristorante è molto sofisticato e di tendenza (necessario prenotare): chef e sommelier sono stati premiati più volte, lo stesso vale per il bar... ma noi non lo sapevamo!
Ci fanno accomodare ad una lungo tavolo di legno (immagino pregiato visto il posto!), dove si mangia tutti insieme, accanto a perfetti sconosciuti. Ci consigliano di prendere 3 portate diverse e di dividerle tra noi; scegliamo trota salmonata con verdure condite con spezie di cui non avevo mai sentito parlare prima d'ora, poi pork e kingfish e della carne condita con curry e nocciole, anche questi ultimi accompagnati da verdure profumate e speziate; al posto del pane, riso bollito.
Si rischia di nuovo con il vino, un Pinot Grigio della zona: non male, ma io ho ritrovato la mia Little Creatures e quindi...

Chiudiamo con i dolci ed io consiglio lo strepitoso, buonissimo sorbetto al cocco: da solo vale un viaggio a Melbourne!

Mentre decidiamo come continuare la serata - sono SOLO le 23.30 - una pioggia scrosciante ci invita a tornare a casa!