mercoledì 29 agosto 2007

Verso l'Opera House

Ci godiamo i giardini e seguendo un lungo viale alberato arriviamo verso il mare... già, alla fine di questo viale siamo arrivati davanti al mare: "arginato" da un muro, sembrava una enorme piscina, con onde leggere che si infrangevano lungo il bordo...

... e qualche barca a vela.

Una enorme piscina, contornata da grattacieli, e di fronte a noi, in lontananza, l'Opera House e l'Harbour Bridge.

Entrambi saranno una costante dei giri in città: dovunque ti trovi, il tuo sguardo li incontra, o li intravede tra un palazzo e l'altro, o alla fine di una strada.

Costeggiando la "piscina" siamo arrivati all'Opera House: non vi racconto la storia dell'architetto che ha vinto il concorso e che poi ha mollato perché le cose non andavano come voleva lui, e quindi il lavoro è stato terminato da un gruppo di architetti australiani...e non vi dico nemmeno che pare, si dice, si mormora che l'acustica non sia un granché!
Di certo, la prima cosa a cui ho pensato è stato il Guggenaim di Bilbao: per entrambi non riesci a identificare l'idea di fondo (le vele? una rosa vista dall'alto? un animale?), ma non riesci a distogliere lo sguardo, le linee e le forme attirano lo sguardo e ti viene voglia di scattare tante, tante foto per cogliere ogni particolare, con questo mare stupendo a fare da sfondo.

Arriviamo anche al famoso punto dove la moglie del governatore Macquaries si sedeva per godere del panorama (Mrs Macquaries Chair), dando però le spalle all'Opera, ma nel 1800 che ne potevano sapere? Giusto un po' più in basso un enorme spazio di cemento, una specie di enorme rotonda nel verde da cui si abbraccia la baia con l'Opera ed il ponte, una chair moderna per i turisti come noi.
Il giro continua lungo
Macquaries Street, governatore e marito della signora di cui sopra, sede del primo e più antico parlamento australiano. In origine era un ospedale, realizzato con i proventi della vendita del rum, Run Hospital! Gli edifici erano 3 in origine, oggi sono 2 ed uno è appunto il parlamento: una nazione giovane, con una storia recente, ma originale!


Arredi urbani

Vespasiano.

Su questo marciapiede era vietato tutto, tranne camminare!


Su quest'altro era indicato il senso di marcia dei pedoni!


Per le bici.



Opere d'arte a Melbourne, vicino alla National Gallery.



Se proprio dovete fumare...


Per attivare i rumorosi semafori australiani.


Conchiglie per nascondere un cantiere.


Marciapiedi decorati al porto di Sydney.


martedì 28 agosto 2007

Quando si dice cartello!


I Giardini di Sydney

La mattina dopo in giro per la città.
Prima tappa i giardini, i Royal Botanic Gardens & The Domain: come si fa a resistere ad un cartello che ti invita a calpestare l'erba, ad odorare le rose, a fare picnic sull'erba?

Alberi centenari sotto la cui ombra è piacevole sdraiarsi, fiori di tutte le forme e colori, impiegati che passano la pausa pranzo mangiando un panino sotto un albero, stoici che corrono sotto il sole cocente (tanti!?!).



Consiglio di un negozio a Lorne



Verso Sydney

La mattina del 22 gennaio ci svegliamo presto: puntata veloce verso Lorne e poi rientro a Melbourne per prendere il volo per Sydney.

Questa mattina il sole è caldo ed il mare è di un azzurro scuro... continuo a chiamarlo mare, ma in verità è oceano!
Lorne è una cittadina carina e turistica, abbastanza trafficata: tante auto in giro, piene di bagnanti che cercano un posto per parcheggiare e godersi la spiaggia.
Ci sono tanti negozi, soprattutto turistici, bar e ristoranti. A pranzo mangiamo un buonissimo panino in una panetteria: Louttit Bay Bakery.

Ci rimettiamo in macchina e dopo un tratto di strada che costeggia il mare, con degli scorci che meritano più riprese video, riprendiamo la strada interna per arrivare più velocemente a Melbourne.

Volo Virgin Blue che atterra in orario all'aeroporto di Sydney. Abbiamo deciso di non prendere subito a nolo un'auto: la città la giriamo a piedi, la macchina servirà per andare a Palm Beach, località sul mare caldamente consigliata dal nostro amico Julian.

Per arrivare in albergo prendiamo un pulmino che l'autista riempie di turisti e relative valigie fino all'inverosimile: il bagagliaio è pieno di trolley, valigie e zaini, e molti altri bagagli sono all'interno del pulmino... il pensiero comune è: non ce la fa, non ce la fa, non ce la può fare! Ma sfidando ogni legge fisica parte, arrancando, cigolando e, soprattutto, frenando poco.
Quando ci ferma davanti al nostro albergo viene quasi voglia di baciare terra!

L'albergo è poco distante dai docks, è enorme, genere appartamenti dove vivono anche persone che non sono turisti, un po' vecchio stile e vagamente inquietante. Il nostro appartamento è su due piani ed ha una vista fenomenale sulla città, cosa che compensa mobili vecchiotti, pareti con le ombre scure lasciate da quadri che non ci sono più ed una moquette scura... ma, alla fine, in albergo ci devi stare solo per dormire, il resto del giorno sei in giro (sic!!!).

Siamo all'ultimo piano e alcuni degli appartamenti sono "di proprietà", lo si capisce dalla cura. Quello che rende "strano" l'albergo è il fatto che è enorme, che su ogni piano ci sono più scale con appartamenti, che quelli al piano terra hanno trasformato lo spazio antistante le porte di ingresso - una sorta di recinto - in una specie di deposito a cielo aperto: immondizia, scatoloni, piccoli mobili, reti di emergenza con relativi materassi, piante uccise dall'incuria e dalla mancanza di sole, tutto lì, davanti gli occhi di tutti.
Sarà la mia passione per i libri gialli, ma secondo me Patricia Cornwell troverebbe molti spunti per un libro!

Questa la vista del nostro pianerottolo.

Questa quella dal salotto.



La sera giro per i docks, ad Harbourside, e cena in un ristorante dove si mangia solo pesce.

lunedì 27 agosto 2007

A casa

Il giorno dopo io sono rimasta a casa... non perché fossi troppo stanca (anticipo il commento sull'età!), o perché piovesse anche il 21 gennaio (ma non doveva essere estate piena, il nostro agosto?): sono rimasta a casa perché girare la GOR sotto la pioggia con l'innominabile era stata dura e quel giorno non sapevo se avrei retto, e ho scelto di restare a casa!

Tornando dal Parco Nazionale, ieri, abbiamo deciso di restare un'altra notte a Warrnambool, saltando Lorne: possiamo farci un giro tornando a Melbourne, anche un po' allunghiamo il giro!

Ho approfittato del tempo passato a casa per studiare la guida di Sydney e per scoprire che la fiction del Commissario Moltalbano è seguitissima in Australia: vendono anche i DVD dell'intera serie. E' stato emozionante ritrovare la bellezza di quel modo di parlare a cui ci hanno abituato prima i libri di Camilleri e poi la bravura di Zingaretti, sembrava di stare a casa, tranne che per i sottotitoli!

La sera abbiamo cenato in un ristorante molto carino ed accogliente: Bojangles Restaurant (61 liebig st), e abbiamo mangiato anche bene. All'inizio lo avevamo snobbato perché dalla strada dalla vetrina si vedeva un enorme forno a legna per la pizza, ma poi abbiamo deciso di rischiare e abbiamo fatto bene: l'atmosfera era rilassata e abbiamo provato una nuova birra, la Red Duck (ma Little Creatures resta sempre nel mio cuore!).



E questo è il bagno delle donne!


Per i posti che hanno visitato durante la mia giornata di riposo, tocca aspettare un post di Valeria.


Ancora Great Ocean Road