giovedì 23 agosto 2007

Little Italy

Dopo la Galleria Nazionale torniamo a casa per una sosta.
Al 7° piano del palazzo di fronte al nostro c'è un uomo che si sta allenando dando pugni al punch-ball: è veloce, concentrato... ed io ho dolore alle braccia solo a guardarlo!

Il pomeriggio puntata al quartiere italiano, nel quartiere di Carlton, precisamente nel suo cuore a Lygon Street, per andare da Brunetti, la pasticceria italiana più famosa della città.

Appena entrati da Brunetti mi ha colpito l'atmosfera: un vociare un tono più alto rispetto a quello degli altri locali visti finora, è stato come tornare a casa... poi i dolci, uguali a quelli della pasticceria di casa ed i gelati artigianali, e il caffè (che non ho preso per non restare delusa!).
I locali sulla strada e nelle traverse hanno tutti nomi italiani e lo si sente anche parlare in giro.

Messa ai voti, passa la proposta di guardare la città dalle Rialto Towers. Torniamo, quindi, in centro e saliamo con il velocissimo ascensore fino al piano panoramico in poco più di 40 secondi e poi Melbourne colorata di rosso dal tramonto e poi pian piano illuminata dalle luci con l'arrivo della sera.
Lo so, è una cosa estremamente turistica, ma davvero puoi vedere tutta la città: è una vista a 360 gradi.




Per la cena ci spostiamo ai Docks, ma abbiamo fatto tardi: sono le 22 e le cucine sono tutte chiuse; l'unico che accetta di farci mangiare, dopo averci sentito parlare, è il proprietario di un ristorante italiano, Medici, ma sottolinea: a quest'ora solo pizza. Pizza? A Melbourne? Alternative? Nessuna! E pizza sia!
Scegliamo un tavolo di fronte al mare e nell'attesa parliamo dei palazzi che si affacciano sul mare: sono tutti moderni e non ne trovi due uguali, hanno tutti stili diversi. Vale osserva che alcuni di essi per forma e grandezza in Italia sarebbero definiti ecomostri, ma qui, ai Docks non sembrano stonare.
Melbourne è una città che cresce - ha 3 milioni e mezzo di abitanti -, ha cantieri aperti e gru che svettano ovunque, come le offerte per appartamenti "luxury", anche già arredati. Una cosa, però, è certa: sono le 23.30 e non c'è nessuno di fronte al mare sui Docks, tranne noi.

Non abbiamo voglia di tornare a casa presto anche stasera, quindi ci mettiamo alla ricerca di un internet point, e l'unico aperto lo troviamo a Chinatown.


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